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CASTROVILLARI, NON È PIÙ SOTTO CONTROLLO L' EMERGENZA CINGHIALI NEL RIONE GIARRE, | et at: 01/11/2018 |
Castrovillari, non è più sotto controllo l' emergenza cinghiali nel rione Giarre, dagli abitanti del quartiere continuano ad arrivare video segnalazioni a conferma che il problema è ancora tutto sul tappeto. Il rischio come spesso capita in questi casi è che qualcuno si faccia male o peggio. L' emergenza da quel che è dato capire è estesa a tutto il territorio nazionale. In Calabria ed in Lucania ha avuto origine dal cosiddetto ripopolamento a seguito di un altro errore umano vale a dire il ripopolamento delle vipere di cui i cinghiali sono acerrimi nemici. Oggi il problema sta sfuggendo di mano perchè ci si ritrova nel dilemma se è giusto ucciderli, ma poi quando te li ritrovi davanti ti viene difficile affrontarli. E' importante ad ogni modo in caso di un incontro ravvicinato seguire una sorta di decalogo rilasciato lo scorso marzo dal colonnello Carlo Costantini, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma, nello stesso il militare spiega:" Il cinghiale non è un animale aggressivo né pericoloso. Tende sempre a fuggire l’uomo e diventa pericoloso solo se ferito o impossibilitato alla fuga. E’ fondamentale quindi non frapporsi mai fra lui ed una possibile via di fuga”. Le regole generali in caso di incontro prevedono di mantenere la distanza di sicurezza, non procedere verso di loro e non frapporsi tra gli animali e la loro via di fuga; osservare la distanza soprattutto se sono con i piccoli (tutte le mamme sono imprevedibili se temono per l’incolumità dei propri cuccioli); non avvicinarsi mai ai piccoli perchè la mamma potrebbe trovarsi nei paraggi”. “E’ importante non buttare i rifiuti per strada che attirano i cinghiali nei centri abitati e in caso di avvistamento è opportuno chiamare subito il servizio di pronto intervento 1515″. “Solo nel raro caso in cui il cinghiale tendesse a ‘caricare’ si può adottare la strategia del ‘torero’, scansandosi repentinamente all’ultimo momento, senza mai mostrargli le spalle. Ma solo come extrema ratio”. E' abbastanza evidente che la cosa immediata da fare è allertare il 1515, non è così semplice mantenere alcuni atteggiamenti proposti dal decalogo soprattutto in un centro abitato dove la situazione può coinvolgere bambini, neonati, anziani, invalidi e via così. La Regione Calabria lo scorso settembre ha dichiarato di avere delle soluzioni. Nel corso dell’incontro è stata prospettata, tra l’altro, l’ipotesi che la Regione, per fronteggiare l’aumento esponenziale della popolazione dei cinghiali sui territori regionali, potrebbe autorizzare la caccia ai singoli cacciatori anche nelle zone non assegnate a squadre precostituite, mediante una modifica del disciplinare regionale della caccia al cinghiale. Ipotesi condivisa dai presenti al tavolo. La Regione, inoltre, sta valutando anche alcune soluzioni innovative per affrontare questo problema. Il 31 agosto scorso si è concluso il piano di selezione per la caccia ai cinghiali. Adesso la Regione attuerà metodi ecologici di prevenzione dei danni. Una volta sperimentati i metodi ecologici, la Regione metterà nuovamente in atto un piano di controllo numerico della specie per fronteggiare l’emergenza. Il problema è evidente, rimane l' immediato, perchè i cittadini interessati sono costretti a rimanere segregati in casa o ad uscire solo con la propria auto sperando che un cinghiale non si infili nel garage o nel giardino appena apri il cancello. La situazione è paradossale ed in queste condizioni anche un pò meschinamente si incita i cittadini al fai da te, quando invece c' è personale preposto che deve intervenire. Il numero di riferimento è il 1515 e chi risponde oltre ad essere tenuto a salvaguardare i cittadini metterà in atto una serie di strumenti e segnalazioni per almeno limitare il pericolo. E già successo che qualcuno è stato aggredito in questa parte della Calabria e, per lui è stato necessario il ricovero in ospedale, ma era in compagnia e l' amico è riuscito ad allontanare l' ungulato altrimenti le conseguenze per il giovane sarebbero state molto più gravi. Il fatto capitò quattro anni fa a due ragazzi intenti a raccogliere asparagi in un terreno a valle del comune di Civita. ( qui trovi la notizia )
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