L' ENTE PARCO NAZIONALE DEL POLLINO A FIANCO DEL COORDINAMENTO NO TRIV et  at:  10/04/2016  

L' Ente Parco Nazionale del Pollino a fianco del Coordinamento No Triv, la decisione e' stata presa dal Consiglio direttivo su proposta del consigliere Ferdinando Laghi rappresentane in seno al Consiglio delle associazioni ambientaliste. Si aggiunge cosi' un altro importante tassello a favore della battaglia dei No triv che invitano i cittadini a recarsi alle urne il prossimo 17 aprile per votare SI al fine di abrogare il rinnovo delle concessioni per le trivellazioni in mare entro le 12 miglia dalla costa finalizzate alla ricerca e all’estrazione di combustibili fossili. A seguire le motivazioni che hanno spinto l' Ente ad abbracciare la causa: Un ente di governo per la tutela di un’area protetta, qual è quella del Parco nazionale del Pollino, infatti, non può non sostenere iniziative che tutelino l’ambiente – marino o terrestre – e concomitantemente la salute e le attività di quanti lo abitano. Le trivellazioni in generale e nello specifico quelle in mare sono impattanti su ambiente e salute anche in condizione di normalità di esercizio. Come ogni attività umana, inoltre, non si può certamente escludere la possibilità di errori umani o incidenti di varia natura che determinino accadimenti non controllabili, con danni conseguenti di entità imprevedibile. Le cronache di questi anni sono punteggiate da disastri ambientali di questa origine, alcuni dei quali addirittura di impossibile quantizzazione già nei soli aspetti economici, per le proporzioni degli incidenti e le loro ricadute – su ecosistemi e attività umane – anche prospettiche. A tale riguardo impedire con il referendum il rinnovo delle concessioni ha anche l’obiettivo di salvaguardare tutto il comparto turistico della costa jonica calabro-lucana interessata da tali attività estrattive. Queste preoccupazioni sono ancora maggiori, visto l’ambito delle trivellazioni oggetto del referendum – il mare – e per le caratteristiche dei nostri mari , notoriamente bacini chiusi a lentissimo ricambio d’acqua e dalle difficili condizioni di auto depurazione, queste ultime peggiorate nel tempo, proprio a motivo di attività antropiche.

 

      Tell A Friend




RSS Feed