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CASTROVILLARI - TUTTI I " FIORI " DI PRIMAVERA DEI TEATRI 2015 | et at: 04/06/2015 |
Castrovillari - Tutti i " fiori " di Primavera dei Teatri 2015 - Si e rinnovato anche quest’anno a Castrovillari il consueto appuntamento con Primavera dei Teatri, l' evento piu' atteso dell' anno dagli amanti di teatro castrovillaresi e di tutta Italia, giunto ormai alla sua XVI edizione grazie alla caparbieta' dei direttori artistici Saverio La Ruina e Dario De Luca e del direttore organizzativo Settimio Pisano. Un luogo d' incontro per appassionati, un' occasione per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, per incrociare i volti che hanno fatto la storia di questa manifestazione e che ne rappresentano quasi una garanzia di qualita', la certezza che anche stavolta non rimarremo delusi. Ma anche volti di attori, teatranti, critici, giornalisti, tecnici venuti da chissà dove e coi quali scambiare pareri, fare due chiacchiere tra uno spettacolo e un altro. Un posto in cui sentirsi a casa, in cui sentirsi tutti parte di una comune rappresentazione dei nostri stessi drammi quotidiani, in cui siamo pronti a riconoscerci e a lasciarci andare. Tra i chiostri illuminati del Protoconvento Francescano di Castrovillari ben tredici spettacoli si sono susseguiti in una cinque giorni all’insegna del teatro e dell’arte, cominciata venerdì 29 maggio e conclusasi martedì 2 giugno. Il filo conduttore di quest’anno è rintracciabile nella rappresentazione del malessere della società contemporanea, così tristemente reale da indurci a non comprendere in maniera netta quale sia la linea di demarcazione tra la finzione messa in scena dagli attori e la vita vera. Tale malessere è quello della ragazzina de “L’inferno e la fanciulla” della Piccola Compagnia Dammacco che, crescendo, si trova a dover affrontare un mondo diverso da quello che aveva immaginato; è quello del “femminiello” dei Quartieri Spagnoli di Napoli nello “Scannasurice” di Enzo Moscato, in cui i topi sono gli stessi napoletani costretti a vivere tra la miseria e l’immondizia; oppure, nella prima nazionale “Io muoio e tu mangi!”, quello di un malato del reparto di geriatria lasciato morire lentamente senza la possibilità di porre fine alle proprie sofferenze, rappresentato dalla compagnia Quotidiana.com formata da Roberto Scappin e Paola Vannoni. O ancora, è quello che prova “Ombretta Calco” (altra prima nazionale), una donna insoddisfatta, rappresentata da Milvia Marigliano del Teatro Rossosimona/Officine Vonnegut per la regia di Peppino Mazzotta; è quello di “Stasera sono in vena” de La Corte Ospitale, in cui il ricorso alla droga come medicina del proprio male di vivere si intreccia con la storia della Puglia degli anni ’80 e della Sacra Corona Unita; è il disagio generazionale dei giovani di oggi costretti ad emigrare in terra straniera nella commovente interpretazione di Valerio Malorni che diventa “L’uomo nel diluvio”, un moderno Noé che prova a mettersi in salvo cercando un futuro migliore fuori dall’Italia. Due i riadattamenti di grandi classici, quali “La bisbetica domata” di William Shakespeare interpretato dagli attori della compagnia Factory Transadriatica, che ha aperto la rassegna, e “Sei personaggi in cerca d’autore” rappresentato dalla compagnia VicoQuartoMazzini, versione originale e insolita del noto testo pirandelliano. Sabato 30 maggio è andato in scena il tanto acclamato spettacolo “Polvere. Dialogo tra un uomo e una donna” di e con Saverio La Ruina, in coppia con l’attrice Cecilia Foti, subentrata a Joe Lattari e con alcune modifiche rispetto alla versione originale. La stessa sera, subito dopo “Polvere”, è stata la volta di “Le beatitudini” della compagnia Fibre Parallele in anteprima nazionale, e dell’attesissimo ritorno di Mario Perrotta che, dopo la trilogia di successo dedicata al pittore Antonio Ligabue, ha nuovamente conquistato la platea con il suo “Milite ignoto. Quindici-diciotto”, in cui restituisce voce e dignità ai tanti anonimi soldati di ogni parte d’Italia che hanno perso inutilmente la vita durante il primo conflitto mondiale. Sempre sul tema della Grande Guerra ha insistito lo spettacolo “Al muro. Il corpo in guerra”, prima nazionale del Teatro Club Udine, stavolta da angolazioni del tutto differenti volte a indurre una riflessione sulla guerra che gli uomini combattono perennemente anche fuori dal fronte e in tempi di pace. Vera rivelazione del festival di quest’anno è stato senz’altro “Bollari. Memorie dallo Jonio” di e con Carlo Gallo del Teatro della Maruca, che narra alcuni episodi di pescatori calabresi che, in tempi passati, cercavano con ogni mezzo di pescare quanto più tonno possibile per sopperire alla miseria e alla fame. Anche altri fiori sono sbocciati questa primavera: come il laboratorio “Musica in te(atro)” a cura di Tindaro Granata, volto a sperimentare le potenzialità espressive della musica applicate al teatro, e la mostra “Inchiostropagano” dell’artista catanzarese Luca Viapiana, in cui degli scontrini sbiaditi fanno da sfondo ai soggetti fortemente evocativi raffigurati sulle tele. Questo e molto altro è stato Primavera dei teatri 2015. Appuntamento al prossimo anno, dunque, in questo luogo magico in cui tutto è possibile, in cui tutto può accadere, persino che uno spettatore diventi improvvisamente attore, o che una mascotte a forma di hamburger salga sul palco recitando una parte, quasi come se tutti noi in fondo, attori e spettatori, fossimo parte dello stesso, meraviglioso, spettacolo. Chiara Fazio ---- LINK DI APPROFONDIMENTO: CASTROVILLARI - SERATA CONCLUSIVA DI PRIMAVERA DEI TEATRI, PROGRAMMA E INTERVISTE ---- CASTROVILLARI, PRIMAVERA DEI TEATRI 2015, PROGRAMMA DELLA GIORNATA E INTERVISTE A TINDARO GRANATA E MARIO PERROTTA. ---- CASTROVILLARI - PRIMAVERA DEI TEATRI, IL PROGRAMMA DELLA SECONDA GIORNATA E INTERVISTE
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