COLORIAMO FRASCINETO, UN' IDEA PER RICONOSCERLA IMMAGINANDONE IL FUTURO et  at:  19/01/2015  

ColoriAmo Frascineto, un' idea per riconoscerla immaginandone il futuro –  " ColoriAmo Frascineto " ovvero come dichiarare tutto il proprio amore e la propria appartenenza civile al paese natio attraverso la pittura nella sua forma più popolare di autentica arte di strada. Una dichiarazione d' amore totale e un sussurro di appartenenza identitaria, non piatta  ma vigile ed altrettanto appassionata, resi da un gruppo, anzi da un collettivo di giovani artisti che si fa chiamare MUR ( muro in arbëreshe ), con il fine di rigenerare spazi urbani, in disuso o marginalizzati, abbellendoli con affreschi realizzati con mezzi poveri - i colori delle bombolette spray – e restituendoli alla fruizione comune. Collettiva, appunto. Progetto culturale in fieri e modello tanto duttile da essere facilmente esportabile in tutto territorio, si pensi a quanto realizzato quasi contestualmente a Civita con l’iniziativa di “Colorintegriamoci” nell’ambito del progetto Sprar, “ColoriAmo Frascineto” è proprio questo: un intervento creativo – con  i murales tipici dell’urban art o street art che dir si voglia – sul tessuto urbano degradato, un modo di esprimere la bellezza richiamando il popolo all’aggregazione, alla condivisione di frammenti di tempo e di civiltà. A riappropriarsi, in altri termini, della propria identità storico-culturale (da cui, poi, la scelta di molti dei soggetti raffigurati: non solo il condottiero Skanderbeg ma anche Andrea Croccia, grande figura di uomo e di partigiano, e una serie simboli appartenenti alla ragione, al cuore e alle viscere di questa comunità) a cominciare dal piccolo ma centrale Parco giochi di via Roma, proprio davanti alla scuola materna delle suore Basiliane, dove il progetto ha vissuto di energie creative, a cavallo tra dicembre e gennaio, e ha avuto modo di esprimersi compiutamente. Un’azione condotta dagli artisti del MUR nell’ottica di chi riconosce le proprie radici senza perdere di vista la modernità e la prospettiva degli anni che verranno.  Nato nel novembre dell’anno scorso, da un’idea di alcuni giovani (nell’accezione più viva e significante del termine, che fa giustizia di banalità e fesserie varie precludendo ogni riferimento a bamboccioni o perditempo) appassionati d’arte e animati da un certo spirito civile, il collettivo MUR lavora con intelligenza e alacrità attorno ad una serie di intuizioni culturali sul rapporto fra bellezza e socializzazione attraverso una piena fruibilità degli spazi, aprendosi a collaborazioni proficue - ColoriAmo Frascineto è stata una piccola-grande esperienza condivisa con la Polisportiva Pro loco Asd, attivissima realtà locale e parte molto attiva del progetto con in testa il presidente Antonio Parapugna, senza scordare il sostegno dato dall’amministrazione comunale in carica, con un bell’esempio di sensibilità politica;  e ancora da condividere, altrove e in diversi momenti, con altri soggetti culturali e istituzionali interessati – e al dialogo con le comunità locali, come è fortunatamente successo proprio a Frascineto, dove non è mancato un certo scetticismo iniziale, al primo impatto con una filosofia sconosciuta, che però si è poi trasformato in aperto assenso e tradotto in forme di collaborazione e addirittura di partecipazione diretta, col graduale prender forma dell’intervento.  Così – grazie al MUR, in special modo a Vincenzo Falduto e all’artista writer Yostit Yostie, e ai giovani e giovanissimi che hanno dato una mano sia materialmente che con suggerimenti e impressioni – uno spicchio della bella e orgogliosa Frasnita ha recuperato la sua piena dignità e fa ora bella mostra di sé, particolarmente alle luci speciali della sera, con le sue scale pulite, i suoi lampioni e i suoi affreschi nuovi di zecca. Un luogo antico e moderno che appartiene nuovamente a tutti giacché “i valori che accomunano i progetti d’arte negli spazi pubblici sono sempre collettivi, rivolti alla popolazione civile e accompagnati dal presupposto di migliorare la qualità della città dei cittadini”. antonello fazio

 

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