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Nella parte inferiore dello scudo scolpito sul portone del
Castello Aragonese si legge:
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FERDINANDUS-REX-DIVI-ALFONSI-FIL-DIVI-FERD-NEP-ARAGONIUS-ARCEM-HANC
AD CONTINENDOS-IN FIDE-CIVES-A-FUND-FACIUNDAM CURAVIT ANO-D-M-CCCC-LXXXX-
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Giustamente pone l'accento il prof. Francesco Di Vasto
(Storia e archeologia di Castrovillari) su: Ad Continendos In Fide Cives,
asserendo : " L' ostinazione dei cittadini nella lotta agli aragonesi è invece
tutta lì: nell' espressione chiara e significativa, lapidaria, dell' avversario:
ad continendos in fide cives". La popolazione sempre mal tollerò il dominio di
casa Aragona, preferendogli gli Angioini, non a caso, Castrovillari fu assediata
dagli aragonesi ben tre volte, l' ultima in occasione della Congiura dei Baroni
del 1485, si narra che la città fu presa squarciando un muro della cinta
occidentale che da allora prese il nome di " Muro Rotto ". Il castello venne
quindi costruito per frenare le rivolte dei cittadini e a conservarne la fedeltà
( ad continendos in fide cives ). L' ipotesi che il castello fosse stato
costruito sui ruderi di un più antico castello, solo apparentemente entra in
contrasto con la parola a fund , essa trova conferma invece in una
sentenza rilevata nell' archivio della chiesa della Madonna del Castello
da parte del L' Occaso, nella quale si fà riferimento ad una sentenza del
12 agosto del 1448 che parla del preesistente castello, tra l' altro l' ipotesi
si rafforza secondo alcuni documenti della Cancelleria angioina redatti sotto
Luigi III, datati 31 agosto 1432 e 15 ottobre 1432, dai quali risultano
pagamenti effettuati nella fabbrica della torre e fortezza di
Castrovillari come nota il prof. Francesco Di Vasto in " Storia e
archeologia di Castrovillari ".
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