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I massi della Manfriana
Sulla vetta orientale del Monte Manfriana a poco meno di duemila metri sul livello del mare, vi si trovano queste grosse pietre da taglio, regolarmente squadrate. Sedici blocchi lavorati, che conservano in parte l' anathyrosis ( modalità eseguita dai greci nel tagliare il giunto verticale dei blocchi, col solo bordo levigato, lasciando il centro spossato). Uno di essi ha sicuramente funzione di architrave, l' impiego di blocchi simili è documentato sul Pollino, a quote minori di Monte Manfriana, nelle fortificazioni realizzate durante l' età ellenistica intorno al IV secolo a.C. Varie sono le ipotesi sul suo uso, esse vanno: dal tempietto greco, alla torre di avvistamento vista la posizione di vetta del luogo che porta a pensare ad una funzione di controllo a lunga distanza, specie in direzione delle valli e del litorale ionico.
Percorso
Vi si può arrivare sia dalla Fagosa di Civita, che da Frascineto, inerpicandosi sul sentiero che passa a monte della cava del cementificio. Con l' auto si può arrivare, dopo essere andati sulla strada di Civita-Fagosa ed avere imboccato a sinistra una sterrata che porta proprio al limitare della foresta e ritorna in direzione opposta, verso le falde sul Monte Moschereto e si arresta su Timpone del Corvo, sovrastando il cementificio di Castrovillari. Da qui si prosegue a piedi verso la vetta.